Il Cambiamento Climatico e la BCE

“Ci impegniamo fermamente a fare la nostra parte per far fronte al cambiamento climatico nell’ambito del nostro mandato.” Questo ciò che afferma la Banca Centrale.

Di fronte a ciò che sta succedendo alla nostra cara Italia in questi giorni d’estate, la domanda che può sorgere è: i rischi climatici sono importanti per la BCE?

Innanzi tutto, possiamo aprire questa riflessione affermando che il cambiamento climatico incide sul funzionamento della nostra economia per effetto di due tipologie di rischio:

. rischi fisici connessi al mutamento del clima, tra cui una maggiore frequenza o gravità di fenomeni meteorologici quali inondazioni, siccità e tempeste

. rischi di transizione inerenti al passaggio verso un’economia neutra in termini di emissioni di carbonio

Tali rischi esercitano un impatto su indicatori macroeconomici quali l’inflazione, la crescita economica, la stabilità finanziaria e la trasmissione della politica monetaria.

Quindi: Sì, i rischi interessano anche alla Banca Centrale Europea!

Il cambiamento climatico è importante per la banca centrale quale autorità di vigilanza e tenere conto delle ricadute del cambiamento climatico sul lavoro che svolge è fondamentale per mantenere la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria. A questo fine integrano le considerazioni sul cambiamento climatico nell’ambito delle analisi e nel processo decisionale, nei modelli, nelle proiezioni e negli scenari macroeconomici, nella valutazione della stabilità finanziaria, nell’analisi e nella trasmissione della politica monetaria, nel sistema di gestione dei rischi.

Gli obiettivi principali perseguiti dalla BCE a favore del cambiamento climatico sono tre:

1) GESTIRE DEI RICHI CLIMATICI, lavorando per comprendere, monitorare e gestire meglio i rischi climatici nell’ambito della politica monetaria e delle operazioni di investimento, nonché del sistema finanziario.

2) SOSTENERE LA TRANSIZIONE AL VERDE, favorendo una transizione ordinata verso un’economia neutra in termini di emissioni di carbonio, promuovendo lo sviluppo di una finanza sostenibile e creando incentivi per un sistema finanziario più verde.

3) PROMOVERE UN’AZIONE Più AMPIA, contribuendo a migliorare la comprensione generale dei rischi climatici e collaborando a stretto raccordo con i partner europei e internazionali sui temi relativi al clima e alla finanza sostenibile.

Nella pratica il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha deciso di adottare ulteriori misure per integrare il cambiamento climatico nell’assetto di politica monetaria dell’Eurosistema, eccole:

Consistenze di obbligazioni societarie: l’Eurosistema mira a “decarbonizzare” gradualmente le proprie consistenze di obbligazioni societarie, seguendo un percorso in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Al tal fine, l’Eurosistema orienterà queste consistenze in favore di emittenti con migliori risultati sul piano climatico reinvestendo i considerevoli rimborsi attesi nei prossimi anni. Migliori risultati dal punto di vista climatico saranno misurati in termini di minori emissioni di gas serra, obiettivi di riduzione del carbonio più ambiziosi e una migliore informativa in relazione al clima.

L’orientamento delle consistenze nel bilancio dell’Eurosistema implica che la quota di attività emesse da imprese con migliori risultati in termini climatici sarà incrementata rispetto a quella delle imprese con risultati peggiori. Lo scopo è mitigare i rischi finanziari connessi al clima nel bilancio dell’Eurosistema. Inoltre, questo incentiva gli emittenti a migliorare l’informativa e a ridurre le emissioni di carbonio in futuro.

Sistema delle garanzie: l’Eurosistema limiterà la quota di attività emesse da soggetti con un’impronta di carbonio elevata che possono essere stanziate a garanzia dalle singole controparti nelle operazioni di rifinanziamento dell’Eurosistema. Il nuovo regime di limiti è inteso a ridurre i rischi finanziari connessi al clima in tali operazioni. Inizialmente l’Eurosistema applicherà tali limiti soltanto agli strumenti di debito negoziabili emessi da imprese non appartenenti al settore finanziario (società non finanziarie). Altre classi di attività potrebbero rientrare nel nuovo regime di limiti con il progressivo miglioramento della qualità dei dati di carattere climatico. Questa misura sarà applicata secondo le attese prima della fine del 2024, purché sussistano i presupposti tecnici necessari. Per incoraggiare le banche e le altre controparti a prepararsi per tempo, l’Eurosistema sottoporrà a test il regime di limiti prima della sua effettiva applicazione.

Obblighi di informativa relativi al clima per le garanzie: l’Eurosistema accetterà in garanzia per le proprie operazioni di rifinanziamento soltanto attività negoziabili e crediti di imprese e debitori conformi alla direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità (Corporate Sustainability Reporting Directive, CSRD), una volta attuata pienamente. Quest’obbligo vigerà per tutte le imprese che rientrano nell’ambito di applicazione della CSRD. Ciò contribuirà a ottimizzare l’informativa e a produrre dati migliori per le istituzioni finanziarie, gli investitori e la società civile.

Valutazione e gestione dei rischi: l’Eurosistema affinerà ulteriormente i propri strumenti e le proprie capacità di valutazione per cogliere meglio i rischi climatici. Ad esempio, le analisi della BCE hanno dimostrato che, malgrado i progressi conseguiti dalle agenzie di rating, gli attuali standard di informativa non sono ancora soddisfacenti. Per migliorare la valutazione esterna dei rischi climatici, l’Eurosistema esorterà le agenzie di rating a una maggiore trasparenza sulle modalità di integrazione dei rischi climatici nei rating e a una maggiore ambizione nei requisiti di informativa su tali rischi. L’Eurosistema intrattiene un intenso dialogo con le autorità competenti su questo tema. L’Eurosistema ha inoltre stabilito una serie di standard minimi comuni su come i sistemi di valutazione interni delle banche centrali nazionali dovrebbero integrare i rischi climatici nei loro rating. Questi standard entreranno in vigore alla fine del 2024.

“Con queste decisioni traduciamo il nostro impegno per la lotta al cambiamento climatico in un’azione tangibile”, dichiara la Presidente della BCE Christine Lagarde.

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